The Taliban government also bans university education for women
An Afghan government official announced that university education for girls attending universities was permanently and immediately suspended.
It occurred on the last 20 December, Previously, female students had already been excluded from attending secondary schools, so their education stopped at to elementary schools.
These latest very serious violations of rights are accompanied by other shameful rules, such banning on traveling unless accompanied by a male guardian, also about working in many sectors or even on showing oneself face to face in public and on going to parks.
The Taliban government and the unsolved women’s question
Condemnations from governments and positions taken by human rights organizations rained down on Kabul, but facts did not change. Just as they were able to face forty years of war, the Taliban do not retreat in the face of threats of being deprived of international aid. But such questions need answers: for instance, why and how to react.
Regarding the first question, Afghans simply answer that there is no need for women’s to to be trained in education, taking for granted their inferiority and that their only role was to have children and take care of them.
The Taliban government promotes an unchangeable society
It is true that even in India and in some African countries there is an equal denial to the dignity of women, But for brief periods Afghanistan has experienced modernity, universal rights, fundamental freedoms. But in fact it shows that it rejects them, as well as the concept of progress. The idea of a static, unchangeable society and the acceptance of extreme material poverty continue to prevail.
Whether this happens in the name of a terribly extremist religiosity or, more simply, for the benefit of the enslavement of the female sex, the second question arises anyway. What to do?
A different culture than the western one
You cannot practice the way of “civilize yourself or we will kill you”: even if in a sense this has been done in the past. Because in that case the West would be accused of claiming to have a monopoly on the truth and of claiming the right to impose it. Or accept the painful fact that there are cultures different from ours that evolve (if they evolve) with different times? Is that acceptable even though it means remaining indifferent to physical and psychological violence against the weakest, such as stoning, flogging or amputation? There is probably a third intermediate way, but it is not easy to identify and practice it.
Governo talebano in Afghanistan, l’imbarazzo dell’Occidente
Il governo talebano vieta anche l’istruzione universitaria per le donne
Il 20 dicembre un funzionario del governo afghano ha reso noto che l’istruzione universitaria per le ragazze che frequentavano gli atenei è sospesa definitivamente con effetto immediato. Già precedentemente era stato proibito alle studentesse di frequentare le scuole secondarie, limitandone l’istruzione alle scuole elementari. Queste ultime gravissime violazioni dei diritti si accompagnano ad altre norme vergognose, come il divieto di viaggiare se non accompagnate da un tutore maschio, di lavorare in molti settori, di mostrarsi in pubblico a viso scoperto e di frequentare i parchi.
Il governo talebano e l’irrisolta questione femminile
Le condanne dei governi e le prese di posizione delle organizzazioni per i diritti umani piovono su Kabul, ma la realtà dei fatti non cambia. Esattamente come sono stati capaci di affrontare quarant’anni di guerra i talebani non arretrano di fronte alle minacce di essere privati degli aiuti internazionali. A due quesiti bisogna dare una risposta: perché e come reagire.
Riguardo alla prima questione gli afghani rispondono semplicemente che non c’è bisogno del lavoro delle donne e della loro istruzione, dando per scontata la loro inferiorità e il loro unico ruolo di fare figli e occuparsene.
Il governo talebano promuove una società immodificabile
È vero che anche in India e in alcuni Paesi africani si registra un’eguale negazione della dignità della donna, ma l’Afghanistan ha conosciuto per brevi periodi la modernità, i diritti universali, le libertà fondamentali.
Ma di fatto mostra di rifiutarli, e con essi il concetto di progresso. Continua a prevalere l’idea di una società statica, immodificabile e l’accettazione della estrema povertà materiale.
Che ciò avvenga in nome di una religiosità terribilmente estremistica o, più semplicemente, per l’utilità della schiavizzazione del sesso femminile, comunque si pone il secondo quesito.
Che fare?
Una cultura diversa rispetto a quella occidentale
Non si può praticare la via del “civilizzatevi o vi uccidiamo”, anche se in un certo senso questo si è fatto in passato. Perché in tal caso si accuserebbe l’Occidente di pretendere di avere il monopolio della verità e di rivendicare il diritto di imporla. O accettare il fatto doloroso che esistono culture diverse dalla nostra che si evolvono (se si evolvono) con tempi diversi? Anche se ciò significa restare indifferenti di fronte a violenze fisiche e psicologiche a danno dei più deboli, come lapidazioni, fustigazioni o amputazioni? Probabilmente esiste una terza via intermedia, ma non è facile individuarla e praticarla.
Leggi anche: Putin, the nuclear bluff
