Putin, the nuclear bluff

Putin, the nuclear bluff
Il palazzo del Cremlino da dove Putin Ha proclamato l’annessione alla Russia dei territori occupati in Ucraina. Photo: Jorge Láscar from Melbourne, Australia - The Grand Kremlin Palace, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=66053052

All alone, Putin redraws the borders between Ukraine and the Russian Federation

Since the end of the Second World War, such territorial annexation, which Putin decreed on September 30th, had never been practiced. From October 1st approximately 100,000 square km of Ukrainian territory have become part of the Russian Federation. Therefore, on the basis of the Russian doctrine about the use of nuclear weapons, it would be fully legitimized by the foreign occupation of a part of the national territory. Although public opinion is alarmed by this threat, US intelligence denies that there is an immediate danger.

 The Kremlin’s nuclear threat means the failures of the Russian army

Putin is playing the nuclear blackmail card because he has effectively lost conventional warfare as well as his own prestige. Ukrainians are advancing rapidly in the Donbass region, probably thanks to the technological superiority of the armaments supplied by the West. The pro-Russians surrender and the heralded general mobilization of 300,000 men capable of using weapons caused just the exodus of 250,000 people from the Russian Federation to neighboring Eastern and Western countries.

However, nuclear weapons would not favour Moscow

The use of nuclear weapons is impossible in the current theatre of war, due to the fact that the two sides are very close. It would risk hitting its own soldiers directly and spreading radiation to the civilian population. Even though the Kremlin leadership may have lost their mind, this appears highly unlikely. Furthermore, the possible tactical use of an atomic weapon would affect a very limited quadrant of the entire theatre of the conflict, but it certainly would not determine the Russian victory. Not to mention the condemnation of the international community, which at this point could also include countries that are friends of Moscow.

The gas that leaked from the North Stream 1 pipeline

More realistic, however, is the concern of IAEA officials who note frequent explosions of anti-personnel mines in very close areas – 500 meters – to the Zaporizhzhia power plant. One of the five recorded explosions occurred near the canal that carries water to the cooling system of one of the plant’s reactors. As is well known, this area is included among the new putinian Russian territory.


Putin ridisegna unilateralmente i confini fra Ucraina e Federazione Russa

Dalla fine della seconda guerra mondiale non si era mai verificata una annessione territoriale delle dimensioni di quella che è stata decretata da Putin il 30 Settembre. Già dal primo ottobre, circa 100.000 km quadrati di territorio ucraino sono entrati a far parte della Federazione Russa. Quindi, sulla base della dottrina russa relativa all’uso delle armi nucleari, esso sarebbe pienamente legittimato dall’occupazione straniera di una parte del territorio nazionale. Benché l’opinione pubblica sia allarmata da questa minaccia, l’intelligence statunitense nega che ci sia un pericolo immediato. Bisogna spiegarne le ragioni.

La minaccia nucleare del Cremlino denuncia i fallimenti dell’armata russa

Putin sta giocando la carta del ricatto nucleare perché di fatto ha perso la guerra convenzionale e con essa il suo prestigio personale. Gli ucraini avanzano rapidamente nella regione del Donbass, probabilmente grazie alla superiorità tecnologica degli armamenti forniti loro dall’Occidente. I filorussi si arrendono e la sbandierata mobilitazione generale dei 300.000 uomini esperti nell’uso delle armi per il momento ha provocato solo l’esodo di 250.000 persone dalla Federazione Russa verso i Paesi confinanti a Est e a Ovest.

L’arma atomica non risolverebbe comunque il conflitto a favore di Mosca

L’uso di armi nucleari è impossibile nel teatro di guerra attuale, per il fatto che i due schieramenti sono molto vicini. Si rischierebbe di colpire direttamente i propri soldati e di diffondere radiazioni sulla la popolazione civile. Per quanto la leadership del Cremlino possa aver perso la testa, questo appare altamente improbabile. Inoltre l’eventuale uso di un’arma atomica tattica, appunto in quanto tattica avrebbe effetto su un quadrante molto limitato dell’intero teatro del conflitto, ma certamente non determinerebbe la vittoria russa. Senza contare la condanna della comunità internazionale, che a questo punto potrebbe comprendere anche Paesi amici di Mosca.

Il gas  fuoruscito dall’oleodotto North Stream 1

Più realistica è invece la preoccupazione dei funzionari dell’AIEA che constatano frequenti esplosioni di mine antiuomo in aree molto vicine – 500 metri – alla centrale di Zaporizhzhia. Una delle cinque esplosioni registrate si è verificata in prossimità del canale che porta l’acqua al sistema di raffreddamento di uno dei reattori della centrale. Com’è noto l’area è compresa fra quelle dichiarate territorio russo da Putin.

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