Stanchezza e fluidità negli elettori 

Stanchezza e fluidità negli elettori 

Stanchezza

Milano. Da una parte il silenzio del sindaco Sala e quello dell’assessore alla sanità alla regione Lombardia Letizia Moratti e del presidente Attilio Fontana. Il rialzo inevitabile dei biglietti Trenord e ATM imbarazza tutti gli schieramenti. Dall’altra la richiesta pressante di aiuto di teatri e cinema per bollette triplicate. Dalla Scala al Piccolo Teatro la situazione è di totale emergenza. Milano sta tra questi due poli. Ogni settore ha iniziato una autoanalisi su quanto sia energivoro, scoprendo quanto le attività possano essere in immediato pericolo di sopravvivenza. In un incontro con l’economista Carlo Cottarelli il sindaco Sala ha chiesto per Milano, qualsiasi forza vinca le elezioni, investimenti sulla rete dei trasporti e un piano di edilizia abitativa sul modello del Piano Casa di Fanfani degli anni Sessanta.

Elettori incerti

La quota di incerti, di non votanti e di elettori disponibili a cambiamenti nel voto è sempre altissima. Le forze politiche replicano a questi dubbi affidandosi ai sondaggi e ampliando i programmi con promesse immediate come quella dello scostamento di bilancio. I sondaggi indicano un vincitore certo ma pochi sono convinti che la storia debba andare anche questa volta come nelle precedenti occasioni, quella delle elezioni europee e delle elezioni politiche italiane del 2018 in cui gli elettori sono voluti salire sul carro del vincitore. Ci sarà una replica di quanto è già successo in quelle tornate elettorali o gli elettori italiani meno appassionati di nuovismo si muoveranno con cautela?

Proposte e richieste

Fratelli d’Italia ha voluto fare pesare la propria posizione e fare capire che non è al traino di nessuno non si è quindi allineata a nessuna proposta di scostamento di bilancio. In extremis ha evitato l’umiliazione di chiederlo a Draghi. Salvini ha cercato di migliorare le prospettive di sondaggi molto a suo sfavore in Lombardia e a Milano con la promessa di una sede del Tribunale Europeo dei Brevetti e del Ministero dell’‘Innovazione, in questo caso il primo e unico ministero non a Roma dalla sua proclamazione di capitale d’Italia, oltre alla più volte anticipata autonomia differenziata. Il sindaco Sala rilancia chiedendo anche il Ministero dello Sviluppo Economico.

Crisi energetica, Cernobbio e la politica italiana

Secondo la politologa Sofia Ventura il populismo trash di Salvini è al capolinea. Le proposte inaspettate accolte dal silenzio di Giorgia Meloni, che non ha mai nascosto di essere centralista, indicherebbero malessere elettorale per la Lega.  Ai sondaggi attuali Fratelli d’Italia vale il doppio della Lega e tre volte tanto forza Italia. Per gli industriali lombardi schierati con le loro fabbriche lungo l’asse Varese, Brescia /Montichiari lo shock energetico è stato un risveglio spietato.  Il prezzo del gas attuale fa impallidire la crisi energetica degli anni Settanta. Poca cosa rispetto al presente.  Il peso degli industriali, della finanza è testimoniato dalla presenza dei leader dei sei partiti alla giornata di chiusura del Forum Ambrosetti a Villa d’Este a Cernobbio. Letta, Salvini, Calenda, Meloni, Tajani. Solo Conte ha optato per un collegamento a distanza.

Diverse narrazioni

Per un giorno Cernobbio è diventata la capitale politica italiana. Il messaggio è che dalla crisi di questo ciclo economico che tanto si è appoggiato alla narrativa della globalizzazione si esce a Destra. La Sinistra è apparsa delusa e tradita da sforzi inutili.  Ma anche il Nazionalismo economico trova Milano e Nord Italia una fredda accoglienza, depotenziato da un mercato del lavoro in cui le aziende estere offrono lavori ben pagati e possibilità di carriera. I discorsi sulle colpe delle elite molto usate dai politici sovranisti e populisti mostrano segni di fatica. Dalle pagine del Corriere della Sera Cazzullo pronostica trionfo inevitabile del centrodestra e in particolare di Fratelli d’Italia e della sua leader Meloni. Via Solferino non è sfiorata da dubbi che gli elettori italiani al pari di quelli USA, che voteranno per le elezioni del Midterm in novembre, siano diventati più cauti. Meno impulsività e freni al Nuovismo nel panorama politico.

Fluidità

Il furgone elettrico caricato Enrico Letta a Brescia è partito per un tour elettorale in Lombardia. La batteria scaricatasi più volte ha costretto Letta a continuare in auto con motore a combustione. Calenda ha commentato sul pulmino “ammazza che brutto. Ps. Secondo me ti hanno già rubato i cerchioni. Io non sono stato”. A Milano, Letta arriva con un’auto tradizionale al primo incontro nel palazzo di Giò Ponti in via Pantano con i rappresentanti dell’associazione degli industriali. In prima fila Gianfelice Rocca di Techint e il presidente Carlo Bonomi. Tra i presenti molto fermento pro Calenda. Gianfranco Pasquino, il più noto politologo italiano, sostiene che il PD è saldamente sopra il 20 delle preferenze e Paolo Mieli un tempo direttore del Corriere della Sera ha appoggiato questa valutazione lasciando però trasparire qualche incertezza.

Emergenze e preoccupazioni degli elettori

Da dentro Fratelli d’Italia emergono sempre maggiori preoccupazioni. Il bipolarismo immaginato Fratelli d’Italia e PD ambedue oltre il 20 % dell’elettorato perde pezzi. Giorgia Meloni, convincente dal vivo nei comizi come in quello in piazza Duomo meno in televisione è imbarazzata da Salvini e Berlusconi in situazione sempre più precaria e ha ormai la certezza di aver siglato un patto elettorale troppo generoso con queste forze. I due sostenevano di avere percentuali di elettori in Lombardia che ora sembrano sfuggire. Enrico Letta bravissimo in TV per niente nei comizi è ugualmente imbarazzato dagli alleati Fratoianni & Bonelli. I ceti medi della metropoli milanese, strizzati da 10 anni di mancata crescita dei redditi, guardano a Calenda e alla ex Forza Italia Mariastella Gelmini. Lei assicura di voler arrivare al 20% dei suffragi. Anche gli industriali guardano con favore da Varese a Brescia lungo l’asse della A4 alla formazione Renzi& Calenda.

La disputa sul reddito di cittadinanza

Milano è anche il centro della disputa sul reddito di cittadinanza. Terreno privilegiato per l’ex premier Conte sono le periferie dei capoluoghi lombardi e prima di tutti Milano. Difficile vedere Conte in Piazza Duomo più facile a Baggio. Il pacchetto di voti che Conte e i Cinque Stelle potrebbero raccogliere è consistente. Calenda ruba voti alla destra del PD e fa concorrenza spietata a Forza Italia, Lega e PD spingendosi in ogni dove del nuovo triangolo industriale Varese Bologna Treviso con al centro Milano. Molti pacchetti di voto sono in libera uscita Da Forza Italia e Lega. Il silenzio di Letizia Moratti, che così protegge la sua cospicua capitalizzazione politica, insospettisce il Centro Destra che teme un patto di neutralità in cambio del successivo appoggio del terzo polo per la presidenza della regione Lombardia. La situazione è così grave e i flussi elettorali così in movimento che Salvini ha fatto circolare l’ipotesi Giancarlo Giorgetti quale futuro presidente di regione.

Emergenza energetica, elettori e fronte trasversale

L’establishment politico del Nord Italia ha capito in ritardo quale sconvolgimento abbia portato la caduta di Draghi e i successivi drammatici avvenimenti legati al caro energia. Dalle fabbriche, al commercio, ai servizi, alle famiglie si è costituito un vastissimo fronte forse mai così omogeneo nella storia repubblicana, attento ai propri interessi e ai costi per sopravvivere e far sopravvivere le proprie attività economiche. Fotografa la situazione l’ex senatore Giulio Tremonti che vede accresciute le proprie possibilità di rielezione. Il ridisegno dei collegi per la riduzione del numero di parlamentari ha creato entità con estensioni così grandi che hanno mangiato le precedenti identità politiche. Il rimescolamento di carte favorisce nei collegi di Milano il Centrodestra.

La presenza della concorrenza del terzo polo aggiunge fluidità a Milano che è da sempre il driver di tanti cambiamenti nella storia d’Italia. Inaspettati a complicare il voto anche i rapidi cambiamenti della guerra in Ucraina. I giornali l’avevano venduta come una guerra statica sul modello della Grande Guerra. Ora sembra che a tempi brevi ci saranno vinti e vincitori. Un altro problema sia nell’alleanza di Centrosinistra che in quella di Centrodestra.

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