Mosca non vince la guerra dei convogli e vede crescere il dissenso interno

Mosca non vince la guerra dei convogli e vede crescere il dissenso interno
Homoatrox, CC0, attraverso Wikimedia Commons.

Guerra in Ucraina, il rallentamento dell’avanzata russa

Guerra in Ucraina, l’avanzata di Mosca verso l’interno del Paese sembra rallentare.

Secondo i funzionari americani le linee di rifornimento di carburante e munizioni si mostrano molto vulnerabili, e l’aviazione ucraina impedisce ancora agli avversari il pieno dominio dei cieli.

Ma soprattutto i russi non stanno vincendo la guerra dei convogli, assolutamente cruciali per la prosecuzione della guerra.

Le immagini che arrivano in Occidente mostrano una grande quantità di mezzi di trasporto russi adibiti ai rifornimenti neutralizzati ai bordi delle strade di grande comunicazione.

È presumibile che una sorta di guerra partigiana sia in atto e dia risultati che la leadership di Mosca non si aspettava. A Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, si combatte già nelle strade.

Guerra in Ucraina, la NATO alza la voce e attiva la forza di risposta rapida

Sollecitata dalle preoccupazioni degli Stati ex sovietici dell’Est europeo, la NATO per la prima volta nella sua storia attiva la forza multinazionale di risposta rapida.

Non si tratta ancora di uno schieramento dei 40.000 uomini che la compongono, ma di una mossa di deterrenza che metta sull’avviso i leader del Cremlino.

Il Presidente Biden ha dichiarato che Putin non è riuscito a dividere l’Occidente e che l’Alleanza manterrà la porta aperta agli Stati che vogliano condividere e difendere i valori a cui essa si ispira.

Il segretario della NATO Stoltenberg ha rincarato la dose ribadendo che occorre fare di più per difendere l’autonomia dell’Ucraina.

Nel tardo pomeriggio di sabato gli Usa e la Ue hanno preannunciato l’espulsione di alcune banche russe dal sistema SWIFT.

Nel frattempo Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Portogallo hanno annunciato l’invio di armi difensive, come i missili Stinger antiaereo, al legittimo governo di Kiev. La Germania invierà 500 Stinger e 1.000 armi anticarro. Molti Paesi occidentali hanno chiuso lo spazio aereo ai voli di compagnie aeree russe. Perfino il governo cinese prende le distanze da Mosca e rivendica l’autodeterminazione dell’Ucraina.

Guerra informatica e manifestazioni di dissenso mettono a dura prova Putin

La guerra si sviluppa anche via etere: il ministro per la trasformazione digitale ha invitato tutti gli esperti IT e gli hacker di tutto il mondo a sabotare le comunicazioni delle più importanti istituzioni russe, pubblicando tutti i dati che ne facilitano l’individuazione.

Nelle città russe si reprimono con estremo rigore (e con violenza) le manifestazioni di protesta; la polizia invita anche piccoli gruppi di più di tre persone a sciogliersi immediatamente pena l’arresto, la schedatura e la detenzione.

Sono stati effettuati almeno 2.700 arresti.

La censura del Cremlino ha intimato a giornali e website russi di non usare le parole “invasione” e “vittime civili” allo scopo di non alimentare le proteste popolari.