Marilena Vita, opere fotografiche da performance

Marilena Vita, opere fotografiche da performance
Una, nessuna, centomila, Opera fotografica fuori dalle performance

MARILENA VITA è artista multidisciplinare (fotografia, videoarte, performance, pittura) formatasi nel campo delle belle arti e del cinema. Dal 2021 è Segretario Generale di Nuova AICA Association des Critiques d’art, Parigi e, presso la stessa Associazione Membro del consiglio di A.I.C.A International. Redattore presso Fynpaper, rivista internazionale socioculturale con sede a Milano. Direttore artistico della Galleria Artecontemporanea Montevergine a Siracusa.

Mostre, eventi, rassegne a Berlino, Parigi, Macao Cina, Praga, Città del Capo, Milano, New York, Roma, Genova, Reggio Emilia, Belgio, Amsterdam, Croazia, Atene, Miami, Teheran, Budapest, Barcellona, ecc. Premiata dalla Columbus University a New York, per la videoarte, ha rappresentato l’Italia nella settimana della cultura a Città del Capo. Il suo lavoro si impernia sulla sfera individuale e anche sull’ideale di comunità, la mitologia, l’antropologia culturale, memoria e realtà. Attraverso il mito e il gesto rituale, trae energia dal silenzio contemplativo, concepito come terapia necessaria capace di contrastare il caos seriale, che impone costrizioni o emana divieti. Perno di questa ricerca è l’attenzione tenace dell’artista al linguaggio del gesto rituale che si evince sia nelle sue performance e che nella fotografia, che in molti casi può essere vista come un momento para-teatrale dove l’azione rituale viene bloccata con la tecnica dell’autoscatto.

 

ALICE’S WAR /La guerra di Alice

Performance di Marilena Vita (31.10.2024)

Opera fotografica dalla peroformance Alice’s war

Perché ti sei scavata una tana sottoterra? – Per fuggire dalla guerra.
Da quando ti nascondi qui? – Da quando il Bianconiglio mi ha mostrato la strada per salvarmi.
Sai che fuori c’è ancora la guerra? – Non lo so.
La tua città esiste ancora? – Non lo so.

Lo sai che prima o poi verranno a prenderti? – Non lo so

Hai le armi per difenderti – La mia spada

Chi sei tu? Sono Alice.

 ALICE’S WAR è un progetto site specific di Marilena Vita ideato in occasione della presentazione del progetto Noweapon.word  presentato a Venezia in collaborazione con Emergency. Una performance della durata di 15 minuti e irripetibile, (come tutte le azioni performative che da sempre hanno contraddistinto i suoi lavori).

ALICE rappresenta tutte le donne che durante i conflitti sono state sistematicamente sottoposte a violenze e abusi sessuali e lo stupro di massa è stato utilizzato come arma di guerra e strumento di terrore verso la popolazione. Alice deve “trasformarsi” diventando piccola o grande all’occasione, deve mettere a dura prova le sue capacità di comprensione e di adattamento in un mondo che risulta “capovolto”. Ha capito solo adesso di essere in mano ai “grandi della guerra” senza scrupoli, che hanno per lei prestabilito una vita di terrore.

 

 

TALK TO ME ABOUT LOVE / PARLAMI D’AMORE

performance di Marilena Vita (19.10.2024)

 Un’azione performativa contro la violenza, in un momento storico contrassegnato dall’incertezza e dalla solitudine.

La famiglia è diventata un luogo di disfacimento dove esplode la violenza, dove si è incapaci di esprimere emozioni, dove la parola “amore” viene molto più spesso banalizzata e confusa.

Oggi assistiamo a un numero altissimo di delitti familiari che si manifestano in tutto il loro aspetto orrifico.

L’isolamento, il disagio di tanti che vivono sotto la stessa casa, ognuno con il proprio smartphone, con i propri social, soli con se stessi perdendo la capacità di usare le parole ma soprattutto di esprimere sentimenti.

“Non parlare d’amore sta facendo molto male alla società, come l’aria e come il cibo è necessario per restare in vita”.

 

MAGNUM OPUS DAL BUIO ALLA LUCE

MARILENA VITA

PERFORMANCE/INSTALLAZIONE (21.09.2024)

Opera fotografica dalla performance Magnum Opus

 “La mia azione è muta, ha perso le parole, ma è ricca di significato e incanta.

Questa mia attuale performance è il proseguimento logico dei miei precedenti lavori ma scandita da due momenti distinti da due energie opposte, il bianco e il nero.

E’ il passaggio dall’oscurità alla luce, una condizione necessaria   per superare le brutture del mondo. La mia azione racconta la storia dell’umanità, della rinascita, del coraggio, della bellezza”.  Ho scelto di interagire con lo spazio naturale di un giardino per la sua capacità di trasmettere l’intima e vera struttura del mondo”.

Siamo ancora in mondo invaso di sofferenza dove anziani, donne e bambini, vengono massacrati e privati di un futuro legittimo di gioia e libertà, dove la bellezza e la cultura non fanno più parte di esso, dove il potere e il narcisismo dell’Io pervade in ogni ambito sociale.

 “Magnus Opus, Dal buio alla luce” è una performance audiovisuale site specific dell’artista Marilena Vita composta in due atti, e presentata nei giardini della casa di Andrea Mantegna a Mantova. La prima parte della performance consiste in una proiezione video realizzata in collaborazione con la light designer Liliana Iadeluca. Le immagini proiettate sono state prodotte tramite la light painting photography, una tecnica che si avvale di una lunga esposizione dell’immagine che immortala il movimento disegnato dalla luce.

L’artista si avvale di valori primigeni ricchi di significato: il silenzio, il suono, il buio e la luce, elementi abituali nelle sue azioni performative, che si contrappongono al caos legato al potere economico e sociale, all’omologazione e al mancato rispetto dei diritti umani.

Un’azione questa, che interagisce con lo spazio naturale attraverso una ritualità sacra antica, che dà significato al luogo, e il luogo di rimando dà pregnanza all’azione.

Il senso di sacralità e il rito, creano una connessione con l’Altro in un mondo privo di reali interazioni.

OPERA AL NERO (IL BUIO) ATTO I

Il colore nero in alchimia corrisponde ai nostri istinti fisici più bassi, qui, si svolgerà la prima azione legata al pensiero distruttivo dell’uomo al caos, alla corruzione morale. (incontro con l’ombra)

Un mazzetto di piante aromatiche verrà bruciato dall’artista come rituale di purificazione. Anticamente questa pratica veniva usata durante le cerimonie sacre, ritenendo che il loro fumo e il buon odore avesse poteri curativi e che fosse in grado di condurre le preghiere delle persone fino a Dio.

OPERA AL BIANCO (LA LUCE) ATTO II

Il colore bianco legato alla luce ha un rapporto con il volo.

Questa è la fase della trasformazione e della rinascita, della consapevolezza di sé, dello svolgimento del rito che unifica. E’ la salvezza dell’eroe, che rappresenta la libertà, la pace e un nuovo inizio.

E’ una dea che ha deposto le armi, non combatte più e rappresenta il passaggio tra il buio e la luce in grado di guarire tutti i mali.

 LILIANA IADELUCA si forma al DAMS di Bologna e si specializza nella luce per lo Spettacolo, l’Architettura e i Beni Culturali. Crea installazioni artistiche luminose per contesti pubblici e privati. Docente di Scenotecnica all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Illuminotecnica e Light Design a Genova, Milano e Torino, da anni si dedica al Light Painting promuovendo eventi di forte impatto visivo per la prima volta in Italia e sperimenta applicazioni in real-time presentandole anche in diverse edizioni del Festival della Scienza di Genova con laboratori e flash mob.  Ha pubblicato il libro Light Painting – Tecniche di base per dipingere con la luce, Dino Audino Editore, 2021

 

CIRCE, AMORE E GUERRA

PERFORMANCE | INSTALLAZIONE (27.05.2022)

di Marilena Vita

Opera fotografica dalla performance Circe

Io sono la guerra ma anche l’amore e la passione, la bellezza e la tragedia, la compassione e l’orrore.

Sono i miei tentacoli, i neri aculei e le gabbie vuote.

Porto con me la sofferenza dell’umanità, dei conflitti, dei soprusi, delle violenze, delle perdite, dei corpi mutilati, in attesa di libertà.

Il progetto Circe è progetto inedito site specific dell’artista Marilena Vita ideato per la Biennale di luce 2022 a Mantova.

Una performance della durata di 15 minuti e irripetibile, (come tutte le azioni performative che da sempre hanno contraddistinto i lavori dell’artista).

Dopo la tragedia inaspettata e cruenta sull’invasione della Russa in Ucraina il mio progetto già definito ha subito delle interferenze sostanziali.

Circe creatura mitologica opera tra il bene e il male, l’amore e la guerra, che non sono altro che le due leggi fondamentali della termodinamica: aggregazione e disaggregazione. Nella mitologia greca, Circe era una bellissima dea della magia, dea del potere e della fecondità femminile dei mari, a sua volta figlia di Urano e di Gaia, cielo e terra. Quindi, nella sua genealogia, Circe è Sole e Oceano, maschio e femmina, cielo e terra – le due forze che formano il mondo.

Circe è l’amore che si trasforma in non-umano, la passione devastante che a volte si trasforma in guerra. Qual è il modo migliore per comprendere le passioni ideologiche, religiose o economiche che hanno prodotto, nel corso di migliaia di anni, guerre e devastazioni? Con gli umani trasformati in pecore, o in maiali da macellare?

Circe rappresenta la divina incarnazione delle due facce dell’umano: Lamore e la guerra.

Il video che accompagnerà la performance è stato realizzato nel 2019 dal grande compositore architetto e artista multimediale Emanuel Dimas de Melo Pimenta che lo ha dedicato all’artista italiana Marilena Vita che per la prima volta lo metterà in scena insieme a una sua performance.

Un fattore rilevante è che sia le immagini che la musica operano in relazione tra i nostri settori neurali prefrontale e ippocampo nella percezione, nella cognizione e nella formazione della memoria. Poiché entrambi lavorano su tali operazioni neurali, ogni persona guarda il film e ascolta la musica in modo diverso. Quindi ciò che uno vede o sente è, in definitiva, una “immagine” di se stesso.

La musica della composizione è stata interamente elaborata con i suoni dell’elettricità statica di un disco in vinile mentre i suoni e la voce aggiunti sono stati elaborati dall’artista.