La falena

Veniva fuori dal buio di una galleria d’arte e volare la riconduceva nella naturale leggerezza della sua specie. L’aspetto fragile e barcollante, un po’ stordito, era dovuto alle colle acriliche e alle vernici tossiche, che coprivano le superfici di quadri o di oggetti di cui erano colme le gallerie della zona. Si poggiava sul tetto delle vetture parcheggiate. Si rialzava tremolante. Proseguiva fendendo l’aria.

Raggiunto l’angolo, al bivio, si era ritrovata, non si sa come, dentro il Café Monet, dove gli habitué dell’Accademia, consumavano il loro cappuccino. Si era posata delicatamente sopra la foglia tatuata sul braccio di una giovane giapponese, intenta a fare colazione.

E’ una bella natura morta”, disse l’uomo che le stava accanto al bancone, in attesa del suo caffè. “Foglia di pesco giapponese”, rispose la giovane. E la falena?”, insistette, curioso. “Ah, è una gradita ospite di passaggio”, continuò, mentre guardava le piccole ali oscillare sulla sua pelle. “Bello, il suo tatuaggio, natura morta e la vivente”, ribatté con entusiasmo l’uomo.

Posso fare una foto con il mio smartphone? – “Of course” – sussurrò, mostrando disinvolta il braccio. Dopo averla immortalata nello scatto, lasciò il bar. Si accorse, cercando nello smartphone, che nella foto non appariva nessuna falena, ma soltanto la foglia di pesco giapponese.

 

Angela Passarello

Poeta e artista, nata ad Agrigento, vive a Milano. Scrive e dipinge narrazioni su grandi tele.

Tra le sue pubblicazioni: Asina Pazza (racconti, 1997), La Carne dell’Angelo (Poesia, 2002), le prose poetiche Ananta delle voci bianche. Inoltre, Piano Argento ed. del Verri 2014, Pani scrittu ed. del Pulcino, Elefante (2014), Bestie sulla Scena

(prose) ed. del Verri 2020. Suoi lavori di pittura e ceramica sono state esposte alla Fondazione Mudima nel 2019.