Il minimo sindacale per l’Arte Contemporanea

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Il rapporto tra banche, fondazioni bancarie e opere d’arte

Banca Intesa all’asta londinese di Sotheby’s compra due grandi tele astratte di Gerhard Richterin, in precedenza parte della collezione di Unicredit. Solo pochi mesi prima era stata la volta della collezione Agrati ricca di opere dei maggiori artisti americani del secondo dopoguerra. Due mosse di radicale rinnovamento nella politica delle fondazioni bancarie.

La differenza tra Fondazione San Paolo e Fondazione Cariplo

Modello è stato il Museo di Rivoli. Grazie ai finanziamenti della Fondazione San Paolo e altre istituzioni di Torino ha messo assieme la più bella collezione d’Arte Contemporanea internazionale in Italia.

Non è stato seguito l’esempio della Fondazione Cariplo contraddistinta da scelte molto conservative. Si è concentrata su opere di Scuola italiana del Seicento/Settecento, molte delle quali finite poi in deposito al Museo Diocesano e imponenti lavori di restauro alla Ambrosiana.

Il bilancio del Museo Diocesano e dell’Ambrosiana

Chiusasi l’era Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo è venuto il momento di un ripensamento per un’istituzione con un patrimonio di più di cinque miliardi di euro. Il numero di biglietti venduti è diventata una misura del successo e dell’attrattività dei musei e delle loro collezioni. I banner sventolanti sulle facciate dei musei sono parte del rapporto con il pubblico. Da questo punto di vista sia il Museo Diocesano che l’Ambrosiana, nonostante l’entità dei fondi goduti, presentano un bilancio negativo.

Il Comune di Milano non poteva rimanere inerte di fronte alle scelte innovative di Banca Intesa. Ha annunciato il raddoppio del Museo del Novecento con un’intera sezione dedicata all’ Arte Contemporanea dagli anni Ottanta al presente.

Le Fondazioni che hanno aperto nuove sedi oltre a quella di Milano

Tutti i musei o fondazioni italiane rimangono istituzioni cittadine legate alla storia e alle tradizioni e relazioni del luogo. Solo la Fondazione Prada con le sue sedi a Milano, Venezia, Shangai e Banca Intesa con le sedi museali di Milano, Napoli, Vicenza e ora anche Torino hanno infranto le mura cittadine.

La differenza di risorse con i musei articolati su un’unica sede cittadina è abissale. L’ambizione delle raccolte di Banca Intesa è di diventare il cuore di un museo nazionale articolato su più sedi. Quello della Fondazione Prada di essere rappresentativo del successo della tradizione e innovazione industriale italiana con sedi in Italia e all’estero. Il Museo del Novecento non poteva rimanere quella sede sovraffollata di opere e pubblico che è adesso ma l’ampliamento proposto dal Comune è veramente il minimo sindacale.