Hong Kong, no ad un’altra Tiananmen

La foto mostra la scultura
Nella foto: la scultura "The pillar of shame" di Jens Galschiøt, che è stata dipinta completamente in arancione per un progetto dell’artista durante le Olimpiadi in Cina. “Posizionare questa scultura a Hong Kong mi è costata una espulsione permanente dalla Cina e due espulsioni da Hong Kong” – ha dichiarato Galschiøt . "The pillar of shame" rappresenta un vergognoso premio Nobel. È stata eretta ad Hong Kong nel 1997 in memoria del massacro al Beijing Peace Square nel 1989. Si tratta dell’unico memoriale in territorio Cinese. Foto gentilmente concessa dalla Galschiøt gallery, Danimarca.

Il massacro di Tiananmen in Cina nel 1989 è vietato menzionarlo, e con gli anni se ne sa sempre meno. Ma ci ha pensato il movimento democratico di Hong Kong a raccogliere tutti i materiali possibili che lo documentano, articoli, volantini ecc.

Nel 1997 ho collocato una mia scultura alta 8 metri a Hong Kong in memoria del massacro. Ed è ancora adesso l’unico memoriale sul massacro di piazza Tiananmen in suolo cinese.

Posizionare questa scultura a Hong Kong mi è costata una espulsione permanente dalla Cina e due espulsioni da Hong Kong. Penso che sia importante che artisti, gruppi culturali e altri difendano i diritti umani e che usiamo la nostra libertà di parola per raccontare la storia del massacro.
Anche perché, a distanza di 31 anni, la storia sembra ripetersi tragicamente. Ora è Hong Kong l’epicentro per i giovani che chiedono i loro diritti umani fondamentali e il governo cinese li combatte con forza. L’ultima mossa della Cina per approvare la legislazione di riferimento sulla base della quale forzare le leggi sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, schiacciando efficacemente l’autonomia della città, e la situazione si sta ulteriormente aggravando.

Come protesta contro la Cina, che ancora una volta usa una forza estrema contro i giovani che a Hong Kong manifestano per i loro diritti democratici, nel febbraio 2020 ho collocato la scultura “Una colonna di vergogna” di fronte al parlamento danese.

Il Congresso popolare nazionale cinese sta ora interferendo direttamente nel sistema giudiziario e nella libertà di parola a Hong Kong, una violazione senza precedenti dell’accordo tra Inghilterra e Cina per la consegna di Hong Kong.
Quest’altra mossa dimostra che la Cina si sta preparando a cambiare radicalmente lo status di Hong Kong, e così i diritti umani e della democrazia di base non saranno più rispettati.
Vorrei stimolare tutti a protestare contro l’assalto della Cina ai cittadini di Hong Kong.
In Danimarca ci sarà una cerimonia davanti al parlamento per attirare l’attenzione sia sul 31 ° anniversario del massacro di Tiananmen sia sull’attuale assalto della Cina a Hong Kong.

Dobbiamo ricordare i giovani che hanno perso la vita in Piazza Tiananmen e sostenere quelli di Hong Kong, se si vuole evitare di vedere analoga sorte.

Un appello viene dalla collaborazione tra il movimento democratico di Hong Kong e lo scultore danese Jens Galschiot

L'opera "The Pillar of shame" di Jens Galschiøt si staglia al centro di un terrazzo in cui sono presenti alcuni alberelli all'interno di aiuole murate. Ai piedi della statua è stato deposto un mazzo di fiori e sullo sofndo sono visibili dei palazzi su un cielo lpoco nuvolosoRidare ai cinesi la loro storia. In Cina è vietato menzionare la storia, ma il movimento democratico di Hong Kong ha raccolto tutti gli articoli di giornale, volantini ecc. Questi materiali sono su Internet e si possono scaricare gratuitamente.

Molti dei giovani dissidenti sono stati incarcerati a seguito della repressione. Alcuni sono ancora in prigione, ma non sono più giovani. La Cina; pratica ancora una massiccia censura sulle informazioni sul massacro;. Ed è impossibile per i cinesi ottenere informazioni obiettive.

In Cina le invasioni continuano. Dopo la morte (2017) di