Eternals, la recensione immortale

Josep, la recensione imprigionata

Altra carne la fuoco.

L’MCU (Marvel Cinematic Universe) ovvero nella cosmologia multiversale della Marvel si aggiungono nuovi saporiti personaggi. Nuove avventure, nuovi superpoteri, nuove mitologiche estensioni, nuovi ciclopici problemi. Archiviato il corposo capitolo degli Avengers, gestiti da Capitan America e da Ironman arrivano gli eterni. Letteralmente eterni. E questa loro eternità non gli impedisce di empatizzare con creature che durano l’equivalente di un moscerino rispetto a loro. Gli uomini. Già questo potrebbe essere un aspetto curioso da indagare.

Dieci spunti mitologici.

I dieci eterni hanno il pregio, comunque, di ribadire la parentela tra mitologia a fumetti e mitologie classiche. Ikaris  che sa volare oltre che sparare raggi dagli occhi ci ricorda Icaro e come Icaro sconterà una scottante pena. Sprite (spiritello) si potrebbe imparentare con i folletti (Trilli) e le figure paniche capaci di ispirare storie e illusioni. Makkari (Mercurio) veloce messaggero degli dei, anche se nel nostro caso, sordomuta. Thena, i quanto Atena maneggia armi come estensioni del proprio corpo. Kingo e Gilgamesh vengono dritti dalla mitologia sumera e  mesopotamica. Phastos, con le sue abilità tecnologiche ricorda molto Efesto, l’ingegnere forgiatore d’armi di Zeus. Druig, come un Druido celtico si arrocca, con una specie di tribù, tra le foreste. Ajak come Aiace, insinua l’idea di una ribellione verso i superiori, in questo caso, i celestiali. Sersi,  come la maga Circe, tramuta le cose anche se nell’odissea era pratica di maiali e nel film solo di oggetti inanimati.

Relazioni ben congeniate.

Per giustificare la somiglianza con figure mitiche, poi, è stato sufficiente dire che le storie dei nostri eterni, attraversando le epoche, hanno lasciato delle  tracce. A volte coadiuvate dalle storie raccontate da Sprite con tanto di effetti speciali. Insomma un interessante riferimento al culto del Cargo. Per chi non lo conoscesse (https://it.wikipedia.org/wiki/Culto_del_cargo) mostra come, naturalmente, l’uomo, incontrando tracce di tecnologie più evolute, tenda a crearsi una specie di venerazione per esse.

 

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