L’eclettismo di Esther Ségal

Nella fotografia l'installazione di Ester Ségal composta da quattro fotografie in cui sono rappresentati uomini, donne e ambienti naturali con sfondo nero
Séries des sables, tirage couleur numérique, 90x150 cm, 2017-2018

Esther Ségal è nata nel 1973 a Parigi, città in cui vive. Dopo gli studi universitari ha svolto un dottorato presso il dipartimento di Scienze dell’Arte. Dal 2000 ad oggi, ha partecipato a circa sessanta mostre in Francia e all’estero. Dal 2016 espone alla galleria Baudouin-Lebon. Io stesso l’ho invitata a varie mostre collettive: tra queste cito ” Il Nero” (allestita alla Villa Tamaris di La Seyne-sur-Mer e al Musée Jose Luis Cuevas a Città di Messico), “Kafka era Praga, Praga era Kafka” (allestita tra l’altro al centro d’arte Baudouin di Anthony e alla galleria Scoglio di Quarto a Milano) e “Leçons de ténèbres” (allestita al Centre d’art de Mont-de-Marsan, église de Beaugency).

Esther ha lavorato come attrice di teatro e come fotografa, principalmente ritratti. Ha scritto anche vari libri tra cui, nel 2016, uno sull’estetica della fotografia (“De l’Un-précis”) e nel 2017 l’opera teatrale “Rédemption”. Infine, da anni collabora alla Radio Fréquence, emittente protestante, dove tiene una rubrica settimanale.

                                  

La sua opera si è sviluppata dapprima su di una superficie fotografica dal carattere astratto, incisa con numerose punture d’ago fino a creare una scrittura simile all’alfabeto Braille; la superficie astratta ha poi lasciato spazio ai paesaggi. Di recente Esther ha dato vita a quadri di ispirazione classica, come trittici e polittici. Queste opere si caratterizzano per la sovversione dei codici iconografici del tempo passato, senza tuttavia una vena critica, blasfema o umoristica. La sua ispirazione ai codici classici conserva l’aspetto formale dei grandi temi religiosi o mitologici.

Nel grande ambito dell’arte che insiste nella fotografia, Esther Ségal è uno degli autori più affascinanti e originali.