Nessuno può dirsi preservato, neanche Boris

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Ok, in casa, al riparo, difendendo così se stessi e gli altri dal Coronavirus. Così fan tutti i Paesi, non solo europei. Ma lui è speciale. Guida il Regno della Brexit. E, per essere coerente fino in fondo, si distacca dalle misure prese dai Paesi Eu. Chi sta a casa? Chi non lavora, non ha obblighi professionali. In breve: i pensionati dediti al riposo totale. Chi non ha lavoro, che fa? Può andare in giro a cercarselo. E le scuole, le università? Quello per gli studenti è il loro lavoro.

“Non è il tentativo di contenere il più possibile la malattia, bensì di ritardare, diluire nel tempo la diffusione”. Con tutti i vantaggi che ogni Paese si aspetta e che non è necessario elencare. Una domanda, però: Questo strategico benefico tardare la diffusione sarebbe più forte e più efficace oppure controproducente, se gli studenti lavorassero in streaming e talune fabbriche quanto meno rallentassero. Ma, si sa, di City ce n’è una sola. E Boris: devo dirvela chiara chiara, molte famiglie perderanno i propri cari prima del loro tempo”.