Ricorrenza Beethoven, i primi anni

Il primo vero maestro di Beethoven fu Christian Gottlob Neefe, operista tedesco recatosi a Bonn in occasione di alcune rappresentazioni e poi stabilitovisi come organista di Corte, essendo subentrato al van der Aeden nel 1781. Neefe, laureato in giurisprudenza, era in possesso di una vasta cultura letteraria e artistica e dal punto di vista musicale era un seguace degli orientamenti innovatori di Carl Philipp Emanuel Bach.

Pur non emergendo particolarmente come musicista, sul piano didattico dovette essere all’altezza del compito che le circostanze fortuite gli avevano assegnato, se si considera che utilizzò come testo base per il suo insegnamento il Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach. Ludwig fu affidato alle sue cure probabilmente dal 1781 e un anno dopo era già in grado di sostituire il suo maestro all’organo.

Neefe era anche collaboratore del Magazin der Musik di Carl Friedrich Cramer e in un articolo, pubblicato sulla rivista il 2 marzo del 1783, presentava ai lettori il suo allievo, elogiandolo senza riserve. «Louis van Beethoven, figlio del tenore già citato, un fanciullo di undici anni che possiede un talento assai promettente. Suona il pianoforte con grande abilità ed efficacia, legge la musica assai bene a prima vista e, per non dire altro, suona soprattutto il Clavicembalo ben temperato di Sebastian Bach, che il signor Neefe gli ha messo tra le mani. Chiunque conosca questa raccolta di fughe e preludi in ogni tonalità, che può essere definita come il non plus ultra di questa arte, capirà che cosa significhi ciò. Compatibilmente con gli altri suoi impegni gli ha anche dato delle lezioni sul basso continuo. Ora lo sta istruendo sulla composizione e per incoraggiarlo ha fatto in modo che fossero stampate a Mannheim nove variazioni per pianoforte composte da lui su di una marcia. Questo giovane genio deve essere aiutato a continuare nei suoi studi. Potrà sicuramente divenire un secondo Wolfgang Amadeus Mozart se proseguirà come ha iniziato».

Si può dire che in quegli anni il Neefe fece per Ludwig ciò che il padre Johann, ormai alcolizzato, non era in grado di fare. Lo portò con sé a Corte dandogli spesso la possibilità di suonare il cembalo nell’orchestra e gli fece conoscere la letteratura operistica eseguita più di frequente. Nel 1784, per dargli la possibilità di percepire uno stipendio, riuscì ad ottenere che Ludwig venisse nominato organista aggiunto, e, qualche anno dopo, violinista nell’orchestra. Già nel 1783 si era dato da fare perché fossero pubblicate le tre Sonate per pianoforte (WoO47, Werke ohne Opuszahlnummer, in tedesco “opere senza numero d’opus”) dedicate al principe elettore di Colonia Maximilian Friedrich von Königsegg-Aulendorf. Nel 1784 quest’ultimo muore e l’arciduca Massimiliano Francesco d’Asburgo-Lorena (nome italianizzato di Maximilian Franz von Habsburgh-Lothringhen), fratello dell’imperatore Giuseppe II, lo sostituisce nel governo del principato. Come quest’ultimo il nuovo sovrano era animato da uno spirito riformistico e poneva la cultura e l’arte ai primi posti fra le varie esigenze della comunità. Quindi si occupò con attenzione dei musicisti della sua Cappella e dell’orchestra, decidendo di assegnare a Ludwig un trattamento annuo di 150 fiorini, in cambio delle sue prestazioni come sostituto organista, e al padre Johann un piccolo aumento di stipendio.

 

La vita familiare riserva in questo periodo a Ludwig soltanto amarezze. Alle già accennate condizioni di salute del padre si aggiungevano quelle certamente non buone della madre, forse affetta da tubercolosi. A quattordici anni il musicista si trovava a dover pensare all’avvenire dei due fratelli minori e a svolgere una funzione di capofamiglia del tutto inadeguata alla sua età. La serenità che non avrebbe mai goduto nell’ambito familiare egli poté trovarla presso la casa di Helene Breuning, vedova di un consigliere di Corte, alla quale fu presentato da Franz Gerhard Wegeler, amico d’infanzia del musicista. La Breuning, alla ricerca di un maestro di musica per due dei suoi quattro figli, assume per l’incarico Ludwig, raccomandato dal Wegeler.

Il giovane Ludwig diventerà presto un amico di famiglia più che un insegnante di pianoforte, alimentandosi dell’atmosfera intellettuale e raffinata che si respirava in quella casa: il tempo lì trascorso costituì per lui al tempo stesso un’evasione dalla dolorosa situazione familiare e il luogo in cui i suoi interessi culturali potevano trovare continui stimoli.

Così lo descriveva molto tempo dopo lo stesso Wegeler: «Fu considerato subito un componente della famiglia, e passava in quella casa non soltanto buona parte del giorno ma spesso anche la notte. In quella casa si sentiva a proprio agio, si comportava con disinvoltura e ogni cosa contribuiva a renderlo soddisfatto e a sviluppare la sua personalità. Io ero cinque anni più anziano di lui, riuscivo a capire tutto ciò e lo apprezzavo. La signora Breuning aveva un grande ascendente su quel ragazzo spesso bizzarro e irritabile».

 

GIOVANNI CARUSELLI 216 Articoli
Collaboratore di case editrici italiane (Einaudi, Rizzoli, Vallardi, Diakronia, etc.) per testi di storia e filosofia. Autore di saggi, "Il Pci da Gramsci a Occhetto", "Cento anni di storia lombarda" (con altri), "La memoria e le notizie" (con altri).