Macron croupier in Bruxelles

L'immagine mostra il presidente francese Emmanuel Macron durante un discorso. Il politico ha corti capelli bruni, indossa una giacca blu su camicia bianca e cravatta blu nera e sullo sfondo sono visibili il pezzo di una porta in legno e due bandiere francesi delle quali si vedono solo il bianco e il blu
The president of French Republic, Emmanuel Macron

Digitalizing the continent

As the digitalization condition started, Europe (now under the presidency of Emmanuel Macron)turned to be dependent on large US platforms and the Chinese systems, with great embarrassment even for the US and NATO. A condition of autonomous and advanced European digital platforms is bound to be urgent.

For the moment, digital platforms based outside the continent operate too freely and are not subject to any laws and are far from feeling responsible towards  any community institution. It will be necessary to create a single data market, as the main premise for Europe to enter the digital age as a protagonist.

Common rules are needed to run that processing, use and storage of data, maximum sharing of them, construction of efficient interactive networks. Promoting Europe as a “digital power” appears one of the first points of Macron‘s program in his speeches and official documents.

Acceleratin the energy transition and modifying the stability pact

The initiatives already in place on the energy transition will have to be strengthened through a laws capable of penalizing the countries bordering the Union that emit too much carbon into the atmosphere.

With regard to economic issues and in harmony with our president of the Government Mario Draghi, Macron believes that the Union must avoid counting the expenses aimed at strengthening essential infrastructures charging them on the national public debts. In other words, it will be necessary to reset the stability pact which has caused EU legislators to spill rivers of ink.

The rule of law and focus on “young Europeans”

Another problem Macron will have to face, especially for the countries of Eastern Europe, is respecting the rule of law. It has been questioned several times in Poland and Hungary and this undermines the cohesion that the Union needs today more than ever.

Undoubtedly it is interesting to develop a six-month “European civic service” aimed at young people. Considering the success of the already experienced Erasmus program, this initiative’s goal is to project  a new European political awareness for the future generations.

They will have to progressively overcome the historical residues of the exasperated nationalisms that gave birth to the continent’s darkest periods.

Internal cohesion of the Union and migratory flows

Albeit indirectly, such question is linked to the problem of migratory flows. If the principle of the right of asylum as a civil achievement still remains, it will be equally important to adapt it to the new times spirit.

It is a question of reviewing the return system, involving the countries of origin of migrants with a Marshall plan for Africa, strengthening biometric controls, recruiting thousands of border guards, and more rationally reviewing the distribution of migrants who access the Schengen area.

Having single guidelines on these issues means strengthening the internal cohesion of the Union. At the same time it means preventing individual components of it from approaching superpowers such as the US, China or Russia.

Only unity can make Europe take the right path to reach the independence and sovereignty and competitiveness on the planetary stage. They are lines that deserve to be supported by a European armed force, even though it goes without saying that the loyalty to NATO  should be reconfirmed.


Digitalizzare il continente

L’inazione nei passati decenni sul problema della digitalizzazione ha finito per rendere l’Europa (alla cui presidenza si trova ora Emmanuel Macron) dipendente dalle grandi piattaforme Usa e dal sistema cinese, con grande imbarazzo di fronte alle pressioni degli Usa stessi e della Nato. La creazione di piattaforme digitali europee autonome ed evolute non è più rimandabile.

Per il momento le piattaforme digitali basate fuori dal continente operano troppo liberamente, non sono sottoposte ad alcuna regolamentazione e non rispondono della loro attività ad alcuna istituzione comunitaria. Bisognerà creare un mercato unico di dati, come premessa principale per fare in modo che l’Europa entri anch’essa come protagonista nell’era digitale.

Occorrono regole comuni per quanto riguarda il trattamento, l’uso e la conservazione dei dati, condivisione massima di essi, costruzione di reti inter-operative efficienti. Promuovere l’Europa come “potenza digitale” appare uno dei primi punti del programma di Macron nei suoi discorsi e nei documenti ufficiali.

Accelerare la transizione energetica e modificare il patto di stabilità

Le iniziative già operanti sulla transizione energetica dovranno essere rafforzate da una legislazione che penalizzi i Paesi confinanti con l’Unione che immettono troppo carbonio nell’atmosfera.

Per quanto riguarda i temi economici, in accordo con Draghi, Macron ritiene che l’Unione dovrà evitare di conteggiare a carico dei debiti pubblici nazionali le spese finalizzate al potenziamento delle infrastrutture essenziali e alla promozione della crescita. In altre parole occorrerà rivedere quel patto di stabilità che ha fatto versare fiumi di inchiostro ai legislatori comunitari.

Rispettare lo Stato di diritto e puntare sui “giovani europei”

Altro problema che Macron dovrà affrontare, soprattutto riguardo i Paesi dell’Europa dell’Est, è il rispetto dello stato di diritto. Esso è stato messo in discussione più volte in Polonia e in Ungheria. Ciò indebolisce quella coesione di cui l’Unione ha bisogno oggi più che mai.

Senza dubbio interessante è la proposta dell’istituzione di un “servizio civico europeo” di sei mesi rivolto ai giovani. Considerando il successo del già sperimentato programma Erasmus, tale iniziativa si proietta nell’ottica della creazione di una coscienza politica europea nelle generazioni future.

Esse dovranno progressivamente superare i residui storici dei nazionalismi esasperati che hanno partorito i periodi più bui del continente.

Coesione interna dell’Unione e flussi migratori

Tale questione è collegata, sia pure indirettamente, al problema dei flussi migratori. Se resta saldo il principio del diritto d’asilo come conquista civile, altrettanto importante è la necessità di adeguarlo ai tempi.

Si tratta di rivedere il sistema dei rimpatri, coinvolgere i Paesi d’origine dei migranti con un piano Marshall per l’Africa, rafforzare i controlli biometrici, reclutare migliaia di guardie di confine, rivedere in maniera più razionale la distribuzione dei migranti che accedono all’area Schengen.

Avere direttrici uniche su questi temi significa rafforzare la coesione interna dell’Unione, ed evitare che singoli componenti di essa si avvicinino di propria iniziativa, e individualmente, a superpotenze come gli Usa, la Cina o la Russia.

Solo l’unità può fare intraprendere all’Europa quella strada che porterà all’indipendenza e alla sovranità dell’Unione e alla sua competitività sullo scenario planetario. Esse dovranno essere sostenute dalla costituzione di una forza armata europea, pur restando riconfermata la assoluta fedeltà alla Nato.