Tratti per due donne

la foto a colori mostra il poeta Aldo Gerbino con in mano una pipa che indossa camicia azzurra e jeans. Ha i capelli neri e gli occhi scuri.
Aldo Gerbino; foto di Lillo Magro

Sono stato a blandire il suo carattere, come

si cerca di ammansire la gazzella selvatica

 

[Ibn Hamdīs, in Sicilia, poesia dei mille anni, Sciascia 2001]

 

 

Palermo, autunno del 2018

 

Per estremi confini

-Sei movimenti-

 

E tutto a sera,

grilli, campane, fonti,

fa concerto e preghiera,

trema nell’aria sgombra.

 

[Vincenzo Cardarelli, da “Sera di Gavinana”,

in Poesie, 1966]

 

α.

 

Pronti ai confini del mondo, in febbricitante attesa,

tutto si mostra nella sua natura di sonno, di suono.

Rumori scivolano lenti dal cielo: ticchettii, lacerazioni di cordami,

sfregamenti, tonfi, rintocchi di pencolanti lacerti,

battiti di metalli, pulsazioni.

 

β.

 

Tale universo sembra risolversi nei fitti canalini d’un albero,

d’un fico nodoso dalle bianche prurigini dei sicòni,

dai frutti tozzi, spugnosi nel brulichio di acheni.

Su di essi viaggiano artropodi, imenotteri: un trasbordo

di chitine e segmenti agili e spinosi appena staccati

dal corpo compatto di una preda ancorata

nel fiordo di una corolla o nella foglia di edera legata

allo snodo di un ramo sottile, giovane, tremante.

Dalla profondità del verde il gracchiare di un corvo; in alto

il volo lontanissimo e roccioso di poiane, il planare del nibbio reale.

Improvviso, nel fitto d’un rovo, fa luce il becco ocra di un merlo

imbrattato dal sangue di una mora.

 

γ.

 

Una rete sommessa di suoni si stende lieve nel cielo prossimo.

Tessere maculate di speranza, di paure: pagine ingannevoli

di vita vissuta, di gesti in forma di antere, pistilli, di piumaggi

e muscoli bavosi, di chele emerse dal fango friabile

d’una sorgente, del guizzo nervoso di un ramarro.

Tutto è mosaico di sofferta sopravvivenza, d’ineffabili esiti

d’adattamento, sospinti nel buio cupo della metamorfosi

verso corpi nuovi già soggiogati da novelli richiami, pericoli,

amori e turbamenti di morte.

 

δ.

 

I fiori di agapanto scuotono il loro ombrello

al vento implume dei Nèbrodi quasi dita scheletrite,

dinoccolate falangi in ascolto di gridii, di ossute urla mortali

imbevute di impressioni nascoste in torri sepolte da fitte zolle,

in ruderi basiliani lietamente discesi agli inferi di una terra grassa,

in licheni pervicaci, in fumi onnipresenti, in braci perenni

di carbonaie, in torrenti e ciottoli, in arenarie addensate di bivalvi.

Voci, miste al boato oscillante di musiche inquiete,

d’improvviso tacciono di colpo.

Poi, il gracidio d’anfibio e le note di cembalo disciolte

nel trillo di allodole ciondolanti dalle sugherete,

s’allacciano a vitigni scomparsi, allo scirocco e ai coaguli

di gorgonie fin oltre le labbra porose d’una donna eoliana

o per mani terebranti e crudeli di omicida.

 

ε.

 

Ecco il pianeta dei suoni: opercoli che si dibattono, si scardinano

lasciando il letto del loro silenzio per altre rigeneranti ferite,

al vibrare di maioliche corrose, di remote campane e spente fornaci.

 

ζ.

 

Miserere per noi tutti: per ogni vita, per ogni alito, per ogni corpo

percosso da fiammanti artigli, per ogni iride riflessa sui boschi,

tra i noccioleti, tra gli ulivi indenni dal tempo, per stridori

di rondoni (Apus apus), per il respiro dei colombacci,

delle ghiandaie poste su nidi di uomini, per le fronde

a nutrire la ragione bruciata nelle ardenti pire dell’indifferenza.

Sì, ci inoltriamo lungo il cammino posto ai confini estremi

per ritrovarci battuti da sguardi attoniti

tra i bagliori feroci del devastante incendio della terra,

in un precipitare di pietre e argille, esistenze, sentimenti,

odî migratori, crudezze, genocidi e brume virali.

Un tutto, ormai, senza più traccia di fiamma. Dissipato.

 

Castanìa, 19 agosto 2020

 

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ALDO GERBINO
Morphologist, poet, former Professor of Histology and Embryology at the University of Palermo and Emeritus from the Italian Society of Experimental Biology. Art and literature critic. Recent poetry publications: “Alla Lettera erre” (Almanacco dello Specchio, Mondadori 2011), “Non è tutto” (Club di Milano 2018). His poems have been featured in:"Nuovi Argomenti", "Corriere della Sera", "La Repubblica-MI", "Gradiva", ERI-RAI Editions. Morfologo, poeta, già Ordinario di Istologia ed Embriologia all’Università di Palermo ed Emerito della Società italiana di Biologia Sperimentale. Critico d’Arte e letterario. Recenti pubblicazioni di poesia: “Alla lettera erre” (Almanacco dello Specchio, Mondadori 2011), “Non è tutto” (Club di Milano 2018). Sue poesie in “Nuovi Argomenti”, “Corriere della Sera”, “La Repubblica-MI”, “Gradiva”, Edizioni ERI-RAI.