Ballo e mecenatismo
Il balletto d’estate va in campagna, tra ecologia e agricoltura, amorosamente coltivato da estimatori privati, amici generosi di Tersicore. Accade tra le colline del Piemonte, tra le vigne, dove si producono bottiglie di eccellenza enologica, con un mercato di alta gamma del tutto internazionale.
Il mecenatismo ballettofilo è appartenuto finora al mondo anglosassone e di oltre-oceano.
Il caso più eclatante è stato quello di Lucia Chase, scomparsa a Manhattan nel 1986, co-fondatrice e super-finanziatrice alle origini dell’American Ballet Theatre newyorkese, che sostenne la compagnia, di cui fu prima ballerina, con la sua fortuna personale chiamando coreografi di primo piano, da Mikhail Fokin a Jerome Robbins, da Bronislava Nijinska a Twyla Tharp, e ballerini top come Mikhail Baryshnikov, che sarà poi alla guida della compagnia. La Chase ebbe per questo la Presidential Medal of Freedom degli Stati Uniti.
L’Italia e i fondi privati al ballo
L’Italia, dove il balletto gode spesso di sponsorizzazioni di banche e grandi marchi, non di rado in partnership con la moda, due casi di mecenatismo spiccano per offrire fondi consistenti alle sorti di Tersicore (la protettrice della danza n.d.r), in molte forme, privilegiando la bellezza elegante del balletto accademico.
La cascina-convento e Orsolina28
Orsolina28, dal 2016 operante sulla vasta proprietà di una cascina-convento ristrutturata del 1700, nel territorio di Moncalvo (Asti) è un centro culturale diretto da Simony Monteiro Denegri (Diasorin), ballerina americana di origine brasiliana, con studi alla magnifica scuola newyorkese di Alvin Ailey. La direttrice ha ospitato l’étoile italo-parigina Eleonora Abbagnato che ha concepito una serata classico-moderna con un manipolo dei suoi danzatori dell’Opera di Roma.
Lo spazio green per la danza
La tenuta vinicola è diventata spazio green, con coltivazioni biologiche, cucina naturale, produzione in proprio di energia elettrica, depurazione delle acque, glamping. Questo luogo agreste ospita allievi delle master class con maestri da tutto il mondo e ragazzi disagiati, ma anche concerti e residenze creative. La tenuta è, inoltre, casa” italiana di Ohad Naharin, mago della danza israeliana e del metodo Gaga. Naharin, proprio qui, ha ideato un teatro speciale, a forma di occhio, un gala all’aperto con la bella gioventù romana della Abbagnato.
Danza con noi al tramonto, sotto le ali della star-direttrice del ballo a Roma, a cura di Piero Martelletta, prodotto da Massimiliano Vacchina per “Moncalvo in Danza”, ha visto danzare Marianna Suriano, Giovanna Pisani, Giacomo Castellana, Michele Satriano, Alessio Rezza, magnifico nella Sylfide e nell’Infiorata a Genzano di Bournonville. Da rilevare Simone Agrò, giovanissimo, super brillante in Les Bourgeois di Ben Van Cauwenbergh, e, naturalmente, la Abbagnato stessa, toccante nel Rosso e Nero di Uwe Scholz e La Rose Malade di Roland Petit.
Mecenatismo alle Cantine dei Marchesi Incisa della Rocchetta
Nel contesto delle Cantine della loro nobile maison vinicola, pure dell’Astigiano, i Marchesi Francesca e Filiberto Incisa della Rocchetta hanno promosso Rocchetta Grand Jeté, gala a beneficio di istituzioni scelte del mondo della danza. Il progetto è stato affidato alla concezione di Meaghan Grace Hinkis del Royal Ballet, che ha convocato i colleghi principal Steven McRae, Sarah Lamb, Matthew Ball, Mayara Magri, Ryoichi Hirano, Anna Rose O’Sullivan, Laura Morera, e i solisti Luca Acri, Sae Maeda, Lukas B. Brændsrød, David Donnelly, Giacomo Rovero, Daichi Ikarashi.
In programma il ventaglio della grande coreografia britannica e i virtuosismi dei capolavori ottocenteschi, oltre a creazioni su misura, ad esempio per il talentuoso italiano Giacomo Rovero.
I passi a due in abiti da campagna
La serata ha inanellato tanti bei passi a due, Swan Lake e Corsaire di Marius Petipa, Diana e Atteone di Agrippina Vaganova, Manon e Carousel, jazzoso, di Kenneth MacMillan. Ma anche Voices of Spring, Méditation deThaïs e Rhapsody di Frederick Ashton, Chroma di Wayne McGregor e After the Rain di Christopher Wheeldon. Tutto questo oltre all’estratto di Consolations and Liebestraum su Liszt di Liam Scarlett, coreografo narrativo prematuramente scomparso.
Una festa per il pubblico in abiti da party in campagna, con la musica live di Sergej Levitin, violinista, e Michael Pansters, al piano; e un must, Czardas di e con Steven McRae, un solo assatanato da applausi e fiori. Per tutti.
Della stessa autrice: Evviva, la s-danza è finita!