Smart

Aristotele ritratto in un busto marmoreo

Smart si accompagna a digitale col suo significato di intelligente, astuto, elegante e … altro ancora.
Essere smart significa essere continuamente in gioco (perché sempre pronti a rivedere le regole del gioco); essere in uno stato permanente di relazione, quindi in “rete”, essere disponibili sempre per qualcosa di imprevedibile, dato che ogni processo cambia nel contesto e per il contesto. Essere smart significa conoscere le regole del gioco per provare a “spiazzarle”; significa saper trasformare il complesso in semplice e il semplice in complesso e considerare ogni sintesi a sua volta come processo e come scenario.
Essere smart significa chiedersi perché un battito di farfalla nelle foreste dell’Orinoco può determinare una tempesta a Tokio; sapere che l’intelligenza è potente quando è strategica; che possiamo essere liberi perché l’intelligenza, quella collettiva, ce lo permette; che per fare arte non necessariamente ci vogliono gli artisti; che la conoscenza come la creatività sono inevitabilmente pubblici e relazionali; che le cose ci parlano e che quindi “forse” pensano (di fatto l’intelligenza nasce nella relazione con loro) ; che le abitudini come i pregiudizi sono tali perché si possono cambiare; che l’innovazione può essere dovunque; che le reti sono per propria natura intelligenti e che proprio per questo si possono espandere, ridurre, inventare; che tutto ciò che è può essere smart. Essere smart significa che tutto è sociale, che tutto si può con-dividere che tutto è in-formazione; significa immaginare dovunque stimoli e risposte, sensori e attuatori.
Essere smart è sapere che la tecnica non è il tutto, ma che può risolvere tutto; che la suddivisone tra soft e hard è fondamentale ma non necessaria; che il soft può continuamente reinventare l’hard e se stesso.
Smart significa mettere in relazione il grande e il piccolo. Smart è glocale. Smart privilegia il “discreto” al “continuo”. Smart è poter fare a meno delle gerarchie, senza negarle. Smart non è competitività ma cooperazione. Smart è per propria natura una “disposizione” politica. Forse essere smart significa provare ad essere (mentalmente) liberi.