Milano Photofestival 2023
Nell’ambito della 18° edizione di Milano Photofestival (15 settembre-31 ottobre 2023), Feuei Tola ha tenuto una mostra personale presso il castello di Melegnano basata sulle sue Radiografiche, che in questo caso sono state qualificate come “introspettive”. La mostra è stata curata da Carmelo Strano che ha introdotto il relativo catalogo con suo testo critico tra il divulgativo e l’approfondimento.
La fotografia di Feuei Tola
Il titolo del testo risulta abbastanza intrigante in rapporto alle Radiografiche, opere basate sulle lastre proprie del laboratorio radiologico. Esso è “Mon corps mis à nu”, parafrasi di una famosa espressione di Baudelaire. Il curatore della mostra mette in guardia infatti sull’approccio a queste opere che sono nello stesso tempo forti e un po’ inquietanti: “A turbare non è il macabro (nessun cenno, neanche involontario), ma una sorta di terribile inquietante distacco dal suo racconto, quasi di tipo apollineo.
La lastra radiografica è semmai una silente condizione quale traslato dell’espressione di Baudelaire.
E qui a subire questo setaccio non è il suo stato d’animo (che peraltro, come accade a tutti, sarebbe mutevole o occasionale) ma la costante della sua condizione esistenziale: inesorabilmente fissata, e anche con profonda amara ironia ossimorica segnata soprattutto dal rosso acceso”.
E il critico Carmelo Strano aggiunge: “Queste Radiografiche non sono una “Spoon River Anthology” dell’arte. Non ci sono storie da raccontare. La storia è sempre la stessa, unica, comune denominatore di tutti i soggetti zittiti nella lastra: la cruda essenza della condizione fisico-esistenziale. E lei, Feuei Tola, paradossalmente potrebbe persino parlare di “autoritratto”.
L’artista
Feuei Tola nasce in Sicilia, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Palermo e subito dopo si trasferisce a Barcellona nella cui Facoltà di Belle Arti segue il Master in Creación Artística e il Dottorato La Realidad Asediata. Negli anni vissuti in Spagna ha maturato varie esperienze artistiche ed espositive.
Si stabilisce quindi a Milano e da allora continua la sua attività tra il capoluogo lombardo e Barcellona. Con queste coordinate geografiche e culturali e dal suo osservatorio di ricerca artistica, ama fare incursioni in altri ambiti (letteratura, psicologia, sociologia). Il cammino della sua produzione rispecchia questi suoi articolati processi formativi. Questo accade particolarmente con le opere chiamate Radiografiche Introspettive. Sono installazioni basate sulle lastre radiologiche – qualche volta su se stessa – giocate con un’intensa dialettica tra luce e chiaroscuro, co-protagonisti il nero e il rosso.