Lo Space Dragon, uno stimolo al mondo in evoluzione

Disegno di Gabriele Artusio

Perché c’è stato così tanto eccitamento intorno alla notizia di SpaceX che manda degli astronauti americani sulla Stazione Spaziale Internazionale? Per decenni abbiamo mandato astronauti su quella Stazione, molti dei quali americani, della NASA. La risposta è il fatto che questo lancio è stato una delle più significative pietre miliari delle esplorazioni spaziali, forse un punto di svolta per molte ragioni.

Dal 2011 la NASA non sta più utilizzando propri veicoli spaziali e razzi per lanciare nello spazio i propri astronauti, da allora il famoso programma Space Shuttle è stato definitivamente chiuso. Per tutti i lanci nello spazio con personale umano a bordo stavano usando proprio quel famoso Space Shuttle, che, essendo riutilizzabile, era stato progettato per ridurre il costo dei veicoli spaziali monouso. Era un progetto innovativo e piuttosto ambizioso. Inizialmente gli americani avevano pianificato di lanciare lo Shuttle ogni due settimane, impiegando, tra un volo e l’altro, uno staff di oltre mille persone per controllare e fare manutenzione a ogni singola parte del velivolo spaziale. Questa strategia fallì presto perché questo ciclo forsennato di controlli non era fattibile, vennero compiuti errori e ci furono incidenti mortali. Il governo americano tagliò i fondi della NASA, e lo stesso orgoglio americano apparve danneggiato.

Per girare il dito nella piaga, negli ultimi nove anni NASA è stata costretta a rivolgersi ai Russi per lanciare astronauti nello spazio per le proprie missioni. Questa soluzione è stata comunque meno costosa rispetto all’idea di lanciarli per conto proprio.

Il mondo sta cambiando, così come stanno cambiando le visioni politiche. I paesi egemoni sono costantemente sotto la lente dei cittadini che vogliono controllare come vengono spesi i soldi delle loro tasse. L’ente spaziale americano ha già speso più di 200 miliardi di dollari nel progetto Space Shuttle. La Russia è diventata il Paese dove andare per fare lanci verso lo spazio, e la Cina e l’India stanno seguendo l’esempio. Tuttavia, agli occhi dei Paesi occidentalizzati utilizzare il gettito fiscale per mandare gente a riparare stazioni spaziali e satelliti sembra quasi un crimine, soprattutto quando i governi sfruttano le missioni spaziali come motivo di vanto contro i propri oppositori.

SpaceX è una compagnia privata. È pur vero che si tratta di un’azienda americana, ma si tratta più di una multinazionale (lo stesso Elon Musk è sudafricano). Essendo un’impresa, il suo scopo sono gli affari e profitti. Perciò, la compagnia dev’essere economicamente competitiva rispetto alla NASA, a Russia, Cina e India. Hanno investito quantità mostruose di denaro privato e tempo nella propria tecnologia, hanno rivoluzionato i motori spaziali, i razzi e le capsule; inoltre, per essere il meglio dell’industria, i loro standard di sicurezza devono garantire di essere al massimo. Attualmente sono la realtà più economica sul mercato dei lanci spaziali: le loro capsule, e persino i razzi, sono in grado di tornare a terra in tutta sicurezza, per essere riutilizzati successivamente. Ecco il loro modello di business: diventare un “servizio di corriere” per Paesi e altre compagnie che vogliano spedire equipaggiamenti e satelliti avanti e indietro dallo spazio, ma anche un servizio di trasporto per astronauti. Le missioni spaziali in sé non sono il loro obiettivo. Tu li paghi, loro ti mandano nello spazio, poi torni indietro sano e salvo – una semplice transazione in affari.

Tratto tipico di Elon Musk, i suoi prodotti sono eleganti, molto moderni, avanguardia tecnologica. Il razzo Falcon 9 e la capsula spaziale Space Dragon sembrano stare anni luce avanti rispetto al vecchio Space Shuttle e ai velivoli russi. Il razzo torna indietro a terra, atterra su apposite navi in mezzo all’oceano, tutto con il pilota automatico. Le capsule hanno un design molto moderno, sembrano quasi uscite da un romanzo di fantascienza. Gli interni sono puliti e curati, come su un volo Emirates di prima classe. Inoltre, per la prima volta, la navicella è manovrata attraverso touch-screen: sono finiti i giorni delle centinaia di pulsanti e manopole. SpaceX rende pubblicamente noti i propri piani per il futuro, mostrando l’intenzione di realizzare velivoli spaziali più grandi e avanzati – non vogliono rimanere fermi ma continuare lungo la strada dell’innovazione.

Il lancio del 31 maggio 2020 è stato la prima missione con equipaggio in carne e ossa per SpaceX, e il giorno in cui l’America è tornata a spedire i propri astronauti in volo nello spazio, dopo nove anni. Gli Stati Uniti stanno provando a tornare “orgogliosamente americani”, anche se il popolo è malato e le città stanno bruciando.

Ma i viaggi nello spazio privati sono ormai una strada aperta al business, sia esplorazione che sfruttamento spaziali, per chiunque, in qualunque Paese.