Il Ministro delle finanze russo Anton Siluanov non dorme sonni tranquilli, in queste settimane e di certo non è il moderato caldo estivo moscovita a disturbarlo. Infatti, come ha dichiarato all’agenzia di Stampa di Stato Ria Novosti, non riesce a pagare i debiti del Cremlino, pendenti da fine maggio, nei confronti degli investitori esteri. I soldi ci sono ma, a causa delle sanzioni, le banche che si occupano di svolgere le operazioni necessarie al trasferimento del denaro non possono procedere. Putin ha fatto sapere che, stando così le cose, tutti i futuri pagamenti saranno effettuati in rubli da una banca russa. Ma, data la limitata circolazione del rublo, sembra l’ennesima soluzione poco praticabile
I debiti da onorare e gli effetti delle sanzioni
Non si tratta di un vero e proprio default, perché non è il denaro che manca. È però un fatto che, per gli investitori, le conseguenze sono le stesse. Data la situazione prima di investire sotto qualunque forma un dollaro o un euro in Russia bisognerà pensarci bene. Il G7 ha deliberato all’unanimità il divieto di importazione di oro dalla Russia da parte dei Paesi che vi partecipano. In altre parole: piove sul bagnato. Di questo metallo prezioso la Russia è ricchissima, ma in queste circostanze l’unico uso che può farne è costruirci i rubinetti dei bagni degli oligarchi. Chi criticava le sanzioni non capiva che esse hanno bisogno di tempo per colpire, ma quando colpiscono fanno male.
Un Paese arrugginito
Quando l’Unione Europea smetterà definitivamente di acquistare petrolio e gas russo, l’altra fonte inesauribile di valuta pregiata verrà meno. Così il Cremlino si troverà a dovere governare un Paese come molti altri del globo. Cioè un Paese in cui si produce per un mercato interno e per le esportazioni, in cui si raffinano le tecnologie e si rafforzano gli apparati industriali a questo scopo. Insomma tutto ciò che si doveva fare a partire dal 1998 e che Putin non è stato capace di fare, alimentando solo il settore delle armi con i soldi pubblici. La pletora di cleptocrati e di ex KGB con i quali ha dovuto fare i conti per mantenersi al potere, ha avuto l’effetto di una massa di ruggine talmente infiltrata nelle maglie dello stato, che neanche gli omicidi mirati, gli avvelenamenti, e molto altro. hanno potuto sciogliere.
Gli effetti delle sanzioni e l’onere della ricostruzione
Le conseguenze saranno a cario dei giovani russi, sia quelli che studiavano nelle scuole occidentali, sia quelli che, attraverso internet, incominciavano a conoscere il mondo libero. Giovani che ora si ritrovano in uno Stato medievale e a cui toccherà il compito di far nascere una Russia moderna.
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