Infrastrutture multi direzionali e uno sguardo a Rotterdam

logo della rubrica Spazio Milano con l'immagine della facciata del Duomo e la scritta Spazio Milano in bianco e rosa

Rotterdam sta costruendo un’isola artificiale per rimanere il più trafficato porto europeo con annesso stoccaggio di CO2. Diventa così una delle principali aree metropolitane europee. Milano con la crisi Covid fa qualcosa di simile. L’economia digitale premia in modo smisurato le due città. Milano si allarga e ingloba una vasta area di hinterland. Non è mai stato vero che Milano fosse piccola rispetto alle aree metropolitane dirette competitrici. Milano è molto estesa ma poco visibile. Il suo centro storico perde di peso “politico” come anche l’area più vasta all’interno della tangenziale.

Con la crisi Covid si aggiunge un’altra Milano con suoi specifici centri come quelli della logistica. Altri potenziali centri, gli aeroporti per passeggeri, perdono di peso. Al contrario lo scalo merci di Malpensa guadagna centralità. Milano diventa molto più estesa e popolosa che la semplice area metropolitana. Arriva fino a Piacenza e dentro ha centri in ascesa come Malpensa scalo merci e la stessa Piacenza. L’area della logistica che gravita intorno alle intersezioni delle autostrade A1 Roma Milano, A21 Torino Piacenza, A7 Milano Genova diventa centrale e compete con l’asse storicamente più forte a Nord della Torino Milano, Bergamo, Brescia.

Il Comune di Milano conclude malinconicamente il rinnovo dell’aeroporto di Linate, circa 40milioni di euro di investimento. Il presidente Sergio Mattarella ha presenziato all’apertura. La stazione della metropolitana e il paio di stazioni verso il centro città non sono state aperte perché i costi per l’esercizio non sarebbero stati coperti dalla bigliettazione. I viaggi d’affari vittime della Zoom Economy e il turismo danno pochi segni di vita. Per ora la riapertura di Linate difficilmente riporterà in utile la Sea la cui unica voce attiva e in salute portentosa è lo scalo merci di Malpensa.

Come a Rotterdam anche a Milano l’economia digitale produce in modo esponenziale nuove attività ma sostituisce alle occupazioni poco pagate del turismo e dei servizi quelle altrettanto o peggio pagate della logistica. Quando il sindaco Beppe Sala parla di una politica di welfare più coraggiosa per i prossimi anni ha forse in mente proprio questa fetta della popolazione. Milano diventa la protagonista dell’economia digitale italiana ma un numero enorme di occupati precari e sottopagati incombe sulla sua pace sociale.