I russi distruggono le infrastrutture civili dell’Ucraina

I russi distruggono le infrastrutture civili dell’Ucraina
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Guerra in Ucraina, la distruzione di ospedali e scuole

Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, di fronte a un conflitto come quello al quale il mondo assiste impotente, il primo pensiero naturalmente va alle vite spezzate e ai lutti incancellabili che accompagneranno per tutta l’esistenza i familiari delle vittime.

Tuttavia chi la guerra di aggressione l’ha fermamente voluta, può cinicamente non curarsene, perché il vero obiettivo della guerra non è distruggere vite umane, ma devastare completamente tutte quelle strutture materiali che rendono un Paese moderno vivibile.

Dunque fra la distruzione di un ospedale e la distruzione di un deposito di armi è barbaramente preferibile la prima, in quanto si può sopravvivere senza armi, ma non senza servizi di salute pubblica.

Sono passati pochi giorni dall’inizio della guerra e si calcolano già a centinaia i missili lanciati su centrali elettriche, stazioni ferroviarie, aeroporti, ponti, centri di comunicazioni, banche, scuole, etc.

L’Ucraina ne uscirà impoverita e bisognosa di aiuto molto più di prima.

Guerra In Ucraina, la ricostruzione sarà a carico dei Paesi occidentali

Ricordiamo che, all’inizio della seconda guerra mondiale, l’aviazione tedesca distrusse in tre ore Rotterdam, dopo la firma dell’armistizio con le autorità olandesi. Si era distrutto troppo poco e bisognava mettere in ginocchio il nemico. La prevedibile vittoria dei russi sugli ucraini da questo punto di vista sarà doppia. Da una parte i Paesi occidentali finanzieranno la ricostruzione.

Dall’altra, per far questo, occorrerà tempo, forza lavoro, investimenti, che diversamente sarebbero stati utilizzati per far progredire l’Ucraina e fornirle i requisiti minimi per allinearsi agli altri Paesi europei.

Dunque una doppia vittoria: militare e strategica. Ma anche molto costosa per Putin in termini di immagine e di credibilità internazionale. Tutti i Paesi del mondo si sono resi conto che la leadership del Cremlino non rispetta i principi base del diritto internazionale, non è affidabile ed è capace di agire militarmente come se vivessimo all’inizio del ‘900.

L’alleanza tra Russia e Cina

Fuori dal coro delle condanne internazionali la Cina.

Pechino si allinea a denti stretti con Mosca, pur nutrendo notevoli preoccupazioni per quella nuova via della seta che quotidianamente porta treni carichi di merci da Shanghai a Rotterdam e per la quale la pace è indispensabile.

Per quanto riguarda l’Occidente questa guerra è un brusco risveglio.

I Paesi dittatoriali e militaristi non sono solo “competitor commerciali”, sono anche – e forse soprattutto – realtà ostili alla democrazia e alla civiltà, dai quali in futuro occorrerà prendere le distanze e, forse, difendersi.