La cancellazione delle tasse per l’occupazione del suolo pubblico
Per numero di occupati sono la prima attività cittadina. Non c’erano molte opzioni. Da una parte il fallimento certo della maggior parte dei ristoranti e dei bar, dall’altro un ulteriore buco nel bilancio.
Il Comune di Milano con lungimiranza ma anche sofferenza ha scelto di cancellare completamente le tasse per occupazione del suolo pubblico. Ristoranti e bar possono sistemare sui marciapiedi e posti macchina un numero praticamente illimitato di tavolini. Il Comune è sempre stato molto rigoroso nella tutela del suolo pubblico di sua proprietà e nella riscossione di quanto dovuto. Questa tradizionale cautela affonda le sue radici nella Milano riformista e socialista tenuta a corto di finanziamenti dallo stato centrale. Le riforme e gli interventi sociali hanno dovuto pagarseli spesso di tasca propria.
Il Comune entra in una fase di gestione straordinaria della città
Ma il “Dopo Covid” ha imposto un ripensamento anche di questo. Il Comune evita il fallimento di molte attività. Evita soprattutto un’esplosione di disoccupazione ed entra in un periodo di gestione straordinaria della città. Evita anche un aumento di spesa sociale. É un terreno del tutto sconosciuto.
Rimettere in moto la movida
Nel frattempo dai teatri alle sale concerto alle discoteche e ai night club tutto continua a rimanere chiuso o a attività ridotta. In sostanza da un’offerta di intrattenimento e vita notturna articolata, quale era quella prima del Covid, per ragioni di emergenza sanitaria si è passati a un’offerta molto poco variata. L’emergenza e l’idea di rimettere in moto la città hanno prevalso su tutto.La movida postcovid coinvolge intere parti di città con grave disagio dei cittadini.
Franco Califano, celebre personaggio della vita notturna romana, avrebbe commentato che si doveva affrontare il tema della vita della Milano di notte con professionale serietà ben prima del Covid. Vita notturna vuol dire organizzazione e una ritualità molto specifica. Secondo Califano tutto è, eccetto che spontanea.
Il caso Berlino
Berlino lo ha fatto senza vergognarsene, trasformando la vita notturna in un’importante entrata fiscale.Il sindaco e la giunta hanno riflettuto sulla tempistica del Recovery Fund europeo e su eventuali fondi dal Governo. Devono essere arrivati a due conclusioni. Primo, le somme destinate a Milano saranno irrisorie. Secondo, verranno spalmate su un arco di tempo molto lungo, un bilancio settennale a partire dal 2021. Ma anche qui con erogazioni che al meglio verranno eseguite dalla seconda metà dell’anno in accordo con la nota cautela di Bruxelles. Alla città non rimane altra soluzione che medicare le ferite e rimettersi in moto.