Vita microbica sulla luna

pianeta circondato da un alone di luce e da un cielo stellato

Sulla luna vi sono microorganismi. Ma non eccitatevi troppo, non sono di origine lunare. Sono stati “accidentalmente” (scusate il gioco di parole) messi lì da noi umani. E questi microorganismi sono stati riconosciuti tra i più resistenti. Si chiamano tardigradi. 

Se vi è capitato di vedere un tardigrado al microscopio, o quantomeno in foto, dalle immagini si può evincere che si tratta delle creature microscopiche viventi più interessanti. Sono più comunemente conosciuti come “l’orso d’acqua”, anche se hanno otto zampe. Sono piccoli, raggiungono fino a mm 0,5 di lunghezza e si nutrono di vari alimenti, come cellule vegetali, alghe e altri elementi microscopici. Ho avuto l’opportunità di vedere molte volte queste adorabili creature e si può dire che c’è sicuramente qualcosa di rassicurante nel modo in cui si muovono. Sotto un microscopio ottico, sembrano così pacifici, così fragili. 

Ma la loro è una fragilità apparente. Dagli studi effettuati emerge infatti che si tratta di uno dei microbi più resistenti: sopravvivono in condizioni di elevata esposizione alle radiazioni, all’alta pressione e alla pressione molto bassa (spazio vuoto), alla disidratazione e persino alla fame. Sembrano praticamente indistruttibili. Questi organismi, piccoli e al tempo stesso affascinanti, sopravvivono grazie a due caratteristiche principali: possiedono una forte copertura esterna e producono una spessa zuppa proteica che impedisce loro di seccarsi completamente. Per visionare un buon video sui tardigradi, si può guardare quello girato dal canale YouTube “Journey to the microcosm”. 

La resilienza dei tardigradi è il motivo per cui gli israeliani e la Arc Mission Foundation hanno aggiunto campioni essiccati di questi microorganismi alla loro “Biblioteca Lunare”, biblioteca che era a bordo del lander lunare Beresheet. Nel 2019, precisamente l’11 aprile, il lander Beresheet si è schiantato sulla superficie lunare mentre tentava di posarsi dolcemente. Si è trattato del primo atterraggio lunare per Israele, il primo atterraggio privato sulla luna e il primo per Space X che ha lanciato il modulo israeliano. Questo incidente è stato un disastro, ma la missione è stata un successo, semplicemente perché le compagnie private sono riuscite per la prima volta a portare uno “space shuttle” sulla luna. 

Al momento della perdita del controllo, il Beresheet non era così alto da causare la totale distruzione della Biblioteca Lunare, poiché la stessa era protetta in modo efficiente. Insieme ai tardigradi, la Biblioteca è composta da trenta milioni di pagine di storia umana (incise al microscopio) e campioni di storia umana. È una specie di capsula del tempo per l’intera razza umana. 

Si ritiene che questi tardigradi non siano sparsi sulla superficie lunare, ma ancora racchiusi nella capsula del tempo lunare. Tuttavia, anche quando fosse stato sparso sulle superfici, non c’è umidità per farle rivivere, né materia organica su cui “banchettare”. 

Quindi, non ci sarà nessuna popolazione di massa di tardigradi sulla luna, nessuna evoluzione di massa in spaventosi mostri lunari. E, sempre sulla luna, non vi sono microbi da contaminazione, quindi occorre porsi la seguente domanda: “abbiamo già cominciato a contaminare la luna?”

 

LORENZO GIOVANELLI 27 Articoli
Microbiologico, consulente, cofondatore e responsabile Ricerca e Sviluppo di House of Probiotics, scienziato, sviluppatore di prodotti, ad esempio nel campo agricolo e alimentare. In Italia dal 2018 provenendo dal Sud Africa dove è nato e ha conseguito la laurea magistrale in Microbiologia e Biotecnologia.

Commenta per primo

Lascia un commento